Un piano per il credito alle imprese, la diminuzione
dell`Irap e il contrasto a ogni
forma di illegalità. Sono alcune delle proposte,
contenute nel documento preparato
dal coordinamento provinciale di
Rete imprese Italia (Cna, Confartigianato,
Confcommercio, Confesercenti) che, con
Claai, ha aderito alla mobilitazione nazionale
in programma ieri per richiamare
l`attenzione della politica e delle istituzioni
sullo stato di profondo disagio
delle imprese.
E lo ha fatto con un`assemblea,
che si è tenuta ieri mattina nella
sede di Confcommercio e a cui hanno
partecipato anche alcuni deputati regionali.
Per l`occasione, accompagnata dallo
slogan «La politica non metta in liquidazione
le imprese», la nostra città è stata
in collegamento con Roma. Quindi è
stato presentato il documento del territorio
che sarà poi esposto alla Commissione
Attività produttive dell`Ars.
In questo testo si elencano quelle scelte
considerate fondamentali per uno sviluppo
strategico, come l`attivazione di un
piano straordinario per avviare, in pochi
mesi, le opere infrastrutturali cantierabili,
pubbliche e private, attraverso un sapiente
utilizzo delle risorse della programmazione
2007/2013. Considerata
importante la valorizzazione e il sostegno
ad accordi di programma che permettano
la condivisione, il sostegno economico
e l`avallo di programmi d`investimento
promossi da partenariati pubblici
e privati per dare valore alle istanze
produttive del territorio.
Vitale anche la
programmazione quinquennale con l`individuazione dei settori primari in cui
concentrare gli investimenti: recupero
green e messa in sicurezza degli edifici,
completamento della rete viaria e rilancio
del trasporto su rotaia.
Revisione immediata del decreto sui
Confidi, un piano di sostegno all`occupazione
produttiva nelle imprese, nuova
regolamentazione degli insediamenti
della grande distribuzione, il pagamento
dei crediti vantati dalle imprese nei
confronti della pubblica amministrazione
e la modifica di disposizione di riscossione
della Serit sono gli altri ingredienti
della ricetta siracusana per risollevare
le sorti delle imprese.
«Ci aspettiamo - si conclude nel documento
- un serio intervento per rendere
più
semplice la vita dei cittadini, tramite
il taglio della burocrazia, l`imposizione
del concetto che tutto quanto non
vietato è ammesso, il regolare funzionamento
dell`agenzia per le imprese, l`abolizione
di tutte le certificazioni inutili
e la semplificazione di tutta la documentazione
non indispensabile».
Ma quella di ieri ha rappresentato anche
l`occasione per fornire dati per nulla
rassicuranti. Il 2012 infatti si chiude
con un forte saldo negativo tra imprese
nate e cessate alla Camera di commercio.
I dati fermi a settembre del 2012 evidenziano
infatti un meno 31 per quanto riguarda
le attività manifatturiere, meno
20 per il settore edilizio e meno 255 per
il commercio.
Meno 9 per i servizi di alloggio
e ristorazione e meno 76 per altri.
A completare la fotografia a tinte fosche
è il presidente di Confcommercio,
Sandro Romano, che spiega: «I consumi,
a Siracusa, sono fermi a oltre vent`anni fa.
Le nostre imprese sono allo stremo delle
forze. Non potremo più accettare che
l`Irap sia la più costosa d`Italia, di avere la
burocrazia più numerosa e inefficiente o
di pagare i più alti costi di raccolta rifiuti.
Bisogna necessariamente mettere in
moto crescita e sviluppo perché siamo in
piena recessione: crollo dei consumi, disoccupazione
e chiusura di tante imprese
lo dimostrano».
Oltre a Sandro Romano
ieri erano presenti i presidenti di Cna
e Confartigianato, rispettivamente Antonino
Finocchiaro e Massimo Sinatra e
una rappresentanza di Claai.