La tassa di soggiorno spacca l'opposizione e "accende' unaforle polemica in aula Lungo dibattito, ma anche accuse reciproche e interruzioni, ieri in consiglio comunale. L'assemblea presieduta da Edy Bandiera era chiamata a discutere dei regolamenti legali ai tributi come l'Imu, laTarsu, la Cosap ma anche la tassa di soggiorno. E proprio quest'ultimo punto, che già nei giorni scorsi aveva scatenato forti polemiche, ha spaccato l'aula e l'opposizione die, dopo a voto sulT«Ex Spero» sembra non essere riuscita a ritrovare compattezza. L'attacco più duro, sia alla tassa di soggiorno che all'opposizione arriva dal consiglieri: comunale di Fli, Salvo Cavarra «La tassa - ha detto senza mezze misure l'esponente di "Futuro e libertà" - va bocciata senza discussioni. È un balzello che non farà altro che affamare ancora di più gli albergatori. Non è possibile pensare a una tassa di questo tipo quando da un lato c'è una città die sprofonda nel liquame e dall'altro gli operatori in forte crisi». Poi l'attacco all'opposizione. «È inaccettabile - ha detto Cavarra - che possa ancora una volta rappresentare una stampella per il sindaco Roberto Visentin». Va anche detto che l'eventuale ritiro della tassa di soggiorno creerebbe nuovi e forti grattacapi all'amministrazione comunale che nel bilancio di previsione, che ha ricevuto il parere contrario dei revisori dei conti, ha previsto un'entrata di 300 mila euro proprio dalla tassa di soggiorno. Secca la replica del capogruppo del Partito democratico, Giancarlo Garozzo. «Nessuno ha trattato con la maggioranza - ha dichiarato Garozzo -. Durante l'incontro con le associazioni di categoria ci era stato chiesto di dimezzare la tassa del 50 per cento e noi avevamo acconsentito, anche con il favore del capogruppo di Fli. Poi gli albergatori ci hanno fatto capire che non era così e che la tassa va abolita del tutto e quindi noi siamo tornati alla nostra posizione originaria, di contrarietà alla tassa». Sulla vicenda è intervenuto anche Piero Maltese di Cantiere popolare che ha chiesto un rinvio di una settimana " per cercare di trovare una posizione comune". In aula anche il presidente provinciale della Confcommercio, Sandro Romano. «Non possiamo essere d'accordo con l'introduzione di questa tassa - ha dichiaralo Romano - anche perché non è chiara la destinazione d'uso delle risorse».