In consiglio comunale manca il numero legale e l'aula finisce sotto processo. Dura reazione degli operatori turistici e delle organizzazioni di categoria all'ennesimo rinvio dell'assemblea del Vermexio che anche ieri non è arrivata al voto sui regolamenti legati alla tassa di soggiorno, all'Imu e alla Tarsu. Ma la seduta di ieri rischi a di lasciare strascichi anche all'interno dei partiti e di Futuro e libertà in particolare. «Sono amareggiato perché anche gli esponenti del mio partito hanno disertato il consiglio - ha detto Salvo Cavarra, coordinatore cittadino di Fli -. A questo punto sono pronto ad abbandonare il partito perché non si può evitare di decidere su questioni così importanti». La replica, immediata, arriva dal capogruppo, Fabio Rodante. «Noi abbiamo già ampiamente motivato - ha detto Rodante - la nostra contrarietà alla tassa di soggiorno». In aula, ieri, c'erano molti imprenditori e anche i rappresentanti delle associazioni di categoria. E proprio il presidente provinciale della Confcommercio, Sandro Romano, usa parole dure nei confronti del consiglio comunale. «Non posso che esprimere un grande disappunto per l'irresponsabilità dimostrata dai consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione - sostiene Romano -. Non si può evitare di decidere su questioni così importanti come i regolamenti su tributi. Mi sento indignato perchè». In aula, ieri sera, è mancata completamente la maggioranza ma anche tra i banchi dell'opposizione ci sono state molte defezioni. E anche il presidente del consiglio comunale, Edy Bandiera, stigmatizza l'atteggiamento della maggioranza. «Buona parte della coalizione che sostiene il sindaco, Roberto Visentin, era assente - ha dichiarato Bandiera -. È l'ennesima dimostrazione che la maggioranza è in grande difficoltà e non riesce a trovare una quadratura al proprio interno». Critiche anche dal capogruppo del Partito democratico, Giancarlo Garozzo. «La maggioranza scappa - è il pensiero di Garozzo - ed è incredibile che le indicazioni che arrivano ai consiglieri sono di non partecipare ai consigli, anche su provvedimenti che la maggioranza stessa presenta».