Paralizzato il traffico in entrata verso il centro storico e grossi disagi per quattro ore ieri mattina. La rabbia dei duecento lavoratori del gruppo «Aligroup», la catena di ipermercati a rischio fallimento, è esplosa ieri con una manifestazione che si è snodata da largo XXV Luglio, attraversando corso Matteotti per giungere in piazza Archimede davanti alla sede della Prefettura. Un corteo per chiedere certezze sul futuro di duecento famiglie della provincia e la convocazione di un vertice al ministero del Lavoro. Ieri intanto il prefetto Renato Franceschelli ha già richiesto un incontro al ministero del Lavoro insieme alle Prefetture di Catania e Palermo per affrontare da vicino la vertenza.
«Attendiamo ancora il pagamento degli stipendi da luglio - ha detto Sara Damante, una delle dipendenti del centro commerciale "I Papiri" - ma quello che ci lascia fortemente preoccupati è che non ci sono acquirenti per il nostro gruppo e se non verranno presentate offerte entro il 5 novembre, data dell'ultima udienza, si andrà al fallimento ed alla perdita di duemila posti di lavoro in Sicilia. Con una famiglia a carico e dopo anni di impiego in questo settore non ci sono altri sbocchi lavorativi per questo chiediamo un vertice al ministero del Lavoro». Una manifestazione pacifica quella organizzata ieri dalle segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, a cui ha aderito la Confcommercio e che si è svolta in contemporanea anche a Palermo. Tanti i manifesti esposti dai lavoratori provenienti da tutta la provincia con un forte appello al prefetto.
Tra quelli più eloquenti: «Noi compriamo siciliano, ma a noi chi ci compra?». «La protesta proseguirà anche nei prossimi giorni - ha sottolineato un altro lavoratore del centro commerciale "I Papiri", Roberto Platania -chiediamo alle istituzioni di impegnarsi per salvare duecento posti di lavoro». La vertenza, che a livello regionale coinvolge milleottocento dipendenti, dei quali duecento solo in provincia distribuiti nei centri commerciali "I Papiri", "Il giardino" di Avola oltre ai punti vendita "Despar" di Siracusa, Pachino e Francofonte, si è inasprita dopo il nulla di fatto a seguito dell'incontro dello scorso 11 ottobre che si è tenuto con il liquidatore della società.
Svanita la possibilità di acquisizione dei quarantasei punti vendita presenti in Sicilia da parte di Supercoop, è in piedi una tranativa da parte di alcuni gruppi siciliani per acquisire la metà di questi punti vendita. «Il Ministero dei lavoro - hanno sottolineato i segretari provinciali di categoria, Stefano Gugliotta, Vera Carasi e Anna Floridia - deve dare un input risolutivo a questa intricata vicenda, che rischia di trascinare anche i centri commerciali dove insistono i supermercati Aligrup a marchio Despar. Siamo di fronte ad un'altra crisi che è paragonabile solo alla chiusura della Fiat di Termini Imerese».