È scontro aperto tra Confcommercio e Confesercenti sulla vertenza che riguarda il rischio di licenziamento per duecento lavoratori delT«Aligrup», la catena di supermercati in fase di liquidazione. L'ultimo appello per i dipendenti è fissato per lunedì quando al Tribunale di Catania sarà esaminata la situazione economico-finanziaria dell'azienda che ha cinque punti vendita in provincia e si deciderà se aprire la fase fallimentare. Dopo le accuse sollevate dal presidente della Confesercenti, Arturo Linguanti che aveva sottolineato "la mancanza di un impegno forte da parte della Confcommercio, insieme ai sindacati ed alla classe politica locale per evitare la perdita di duecento posti di lavoro in provincia". A replicare è stato il presidente di Confcommercio, Sandro Romano, che in una lettera ha sottolineato che "sulla vertenza Aligrup si sta facendo solo demagogia alle spalle di gente che soffre, dimostrando di non conoscere i fatti e mistificando la verità".
«Stiamo lavorando da mesi insieme ai sindacati - ha spiegato Romano - per evitare la perdita di duecento posti di lavoro. Questi attacchi ingiustificati verso tutti non fanno bene ai lavoratori, alle aziende ed al territorio, ed ancor meno alle associazioni di categoria che se svolgessero diligentemente il proprio mandato, potrebbero dare un grande contributo di crescita alla società. Ho deciso di chiudere ogni rapporto con chi in più di un'occasione ha palesato la volontà scientifica di delegittimare la mia organizzazione ed il lavoro che sta svolgendo sul territorio».
I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò hanno ribadito l'interesse a fare squadra sulla vicenda. «Vanno evitate fughe in avanti e - hanno sottolineato i segretari provinciali - ed occorre lavorare insieme per trovare una soluzione al rischio di licenziamento di duecento persone. A loro bisogna guardare evitando le prospettive di spezzatino che Aligrup potrebbe avere in caso di acquisizione solo di una parte dei quarantasei punti vendita presenti in Sicilia».