Commercio in crisi, Romano: «Chiusi pure negozi storici» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Venerdì 13 Giugno 2025
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Commercio in crisi, Romano: «Chiusi pure negozi storici»

Attività produttive. I dati delle organizzazioni di categoria evidenziano 300 aziende chiuse e mille posti persi negli ultimi mesi. Linguanti: «Annata disastrosa»

Siracusa, 08/11/2014

«Trecento aziende chiuse negli ultimi dodici mesi, mille disoccupati ed un ricorso al precariato ed al lavoro nero che supera 0 50 per cento tra città e provincia». L'allarme è stato lanciato dal presidente provinciale di Confcommercio, Sandro Romano che ha segna¬lato nei settori alimentare, dei farmaci e dei carburanti le situazioni più critiche.

«Nell'ultimo trimestre abbiamo registralo la chiusura di attività storielle in alcune zone della città come corso Umberto, corso Matteotti, via Maestranza, viale Tica e corso Gelone - ha detto Romano - e questo comporta la perdita di lavoro per almeno 600 unità. Le cause sono riferite all'aumento della tassazione per i commercianti ed al crollo dell'acquisto dei beni di prima necessità Le conseguenze le abbiamo rilevate a livello provinciale nel comparto delle piccole attività alimentari che stanno scomparendo, mentre nel settore auto quest'anno dai dati in nostro possesso ci sono state 3.800 nuove Immatricolazioni a fronte delle 9.200 di due anni fa. Accanto a questo la provincia è al quarto posto per la presenza di auto senza copertura assicurativa, dopo Palermo, Catania e Messina».

Confcommercio non vede prospettive rosee neanche per i primi mesi del 2015. «Il trend resta negativo - ha spiegato Romano - in tutto questo la classe politica non riesce a fornire risposte per arrestare questa involuzione. L'unica via per la città può essere rappresentata dal turismo e dal rilancio della portualità».

Dati allarmanti anche per Confesercenti die con il presidente provinciale Arturo Linguanti ha parlato di "annata disastrosa".

«Da almeno tre anni la si¬tuazione del settore commerciale in particolare dell'alimentare, oreficeria e dell'abbigliamento non ha fatto registrare alcun saldo positivo - ha ribadito Linguanti - aumentano le chiusure ed in città avanza il fenomeno del commercio cinese che rappresenta circa il 14 per cento dell'ambulantato e si sta espandendo anche rilevando attività commerciali come nel caso dell'ex Az e di Romano Legnomercato. Situazione grave clic potrà peggiorare anche a seguito del taglio delle risorse che la Camera di commercio ha elargito negli ultimi anni per rilanciare le aziende in difficoltà ed avviare quelle ad impronta giovanile».

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