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Giovedì 17 Luglio 2025
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Confcommercio rompe con Confesercenti

Fare demagogia alle spalle di gente che soffre

Siracusa, 02/11/2012

Riscontro con vivo rammarico come alcuni personaggi utilizzino fatti drammatici di cronaca per rubare la scena su qualche quotidiano. Mi riferisco al presidente di Confesercenti che ha utilizzato la stampa, sulla vicenda Aligroup, per fare demagogia alle spalle di gente che soffre, mostrando di non conoscere i fatti, accusando la mia organizzazione di categoria, i sindacati, la politica. Agli inizi di ottobre abbiamo organizzato una conferenza stampa a livello regionale a Catania con il vice presidente nazionale Pietro Agen, spiegando la dinamica della crisi «Aligroup» e sottolineando le ambiguità che nel frattempo erano emerse. Il 18 ottobre i sindacati hanno portato la loro testimonianza al prefetto Franceschelli, dove ho avuto il piacere dare il mio contributo. Sulla perdita di circa 200 posti di lavoro, più l`indotto, ci impegnamo ormai da mesi, cercando soluzioni possibili. La richiesta di far intervenire i sindacati a livello nazionale vecchia, solo il presidente di Confesercenti non ne era a conoscenza e rilancia soluzioni superate dai fatti, forse anche perché la sua associazione non ha mai partecipato allo sciopero dei lavoratori.

Il nostro dissenso nei confronti della nascita dei centri commerciali è sempre stato chiaro e motivato, non ultimo per il centro commerciale che sarebbe dovuto nascere a Carlentini, dove non ricordo la presenza di Confesercenti né la posizione ufficiale. Non spetta a me difendere i politici e i sindacati, questi ultimi, mai convocati nelle conferenze di servizio, mentre il presidente della Provincia, Nicola Bono ha espresso sempre parere negativo in tutte le richieste di nuovi centri.

Questi attacchi ingiustificati verso tutto e tutti, solo per apparire, non fanno bene a lavoratori, aziende, territorio e alle associazioni di categoria che, se svolgessero diligentemente il proprio mandato, potrebbero dare un grande contributo alla crescita. Sono obbligato, dalla mia condizione etico-morale, a chiudere ogni rapporto di collaborazione con chi in più circostante ha palesato la volontà scientifica di delegittimare la mia organizzazione e il lavoro che sta sviluppando nel territorio, fermo restando che sono sempre benaccetti i chiarimenti, le giustificazioni e le scuse.

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