Romano: «Più lavoro contro la disperazione che foraggia il crimine» | Confcommercio - Imprese per l'Italia - Siracusa
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Giovedì 17 Luglio 2025
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Romano: «Più lavoro contro la disperazione che foraggia il crimine»

Confcommercio. Il dibattito. «Il vero problema è la mancanza di fiducia nelle istituzioni. Si scenda in prima linea tutti insieme»

Siracusa, 17/01/2013

«La situazione dell'ordine pubblico e della sicurezza non è preoccupante: è sotto controllo»: lo assicura il presidente di Confcommercio Siracusa, Sandro Romano, dissentendo dall'allarme lanciato invece dal suo collega di Confesercenti, Arturo Linguanti. Puntualizza inoltre Romano che qualche eventuale disfunzione, che la gente nota, non dipende dalle forze dell'ordine bensì dal malfunzionamento della macchina della giustizia.

«E c'è pure un altro problema - aggiunge Romano -. Che è la carenza di fiducia e collaborazione di tanta gente nelle forze dell'ordine. Certo - esemplifica il presidente di Confcommercio Siracusa - se la condanna a un ladro o a un rapinatore arrestato arriva dopo due o tre anni, il problema non è più nella tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza, bensì nel malfunzionamento dell'apparato giudiziario. Dall'arresto alla sentenza il malfattore viene magari rilasciato. Gira a piede libero. Il derubato o rapinato se lo vede ronzare davanti. E naturalmente non può star tranquillo».

«Qualche furto o qualche piccola rapina recenti non sono segnali di recrudescenza della criminalità - aggiunge Romano -. Sono soltanto il prodotto della disperazione di qualche piccolo individuo senz'arte né parte. Un esempio della vigile presenza delle forze dell'ordine sul territorio - afferma ancora - viene proprio dal caso di Noto. Nel giro di pochi giorni il giovane capo della gang è stato arrestato. E grazie soltanto all'attività investigativa delle forze dell'ordine. Senza collaborazione di pentiti o roba del genere».

Romano ricorda le pesanti difficoltà che affliggono le forze dell'ordine per carenza di risorse, sia umane sia finanziarie e strumentali. «Ciò nonostante - aggiunge - queste persone che lavorano per la nostra sicurezza vanno avanti. E ci assicurano risultati. Che si vedono».

Il presidente di Confcommercio ricorda alcuni di questi risultati: «Oltre al caso di Noto c'è da ricordare lo sventato furto con scasso alla gioielleria Conigliaro, il ridimensionamento del bullismo, alcuni arresti in flagranza eseguiti grazie ai servizi predisposti sul territorio, le attività per l'estate sicura, il lavoro compiuto nei centri anziani per la prevenzione delle truffe, i servizi di prevenzione per i distributori di carburanti e i pubblici esercizi, quelli su banche e uffici postali nei periodi di pagamento delle pensione».

«Sono tante le attività di prevenzione - afferma ancora Romano -. Anche se non ce ne accorgiamo. Per esempio, oltre alle pattuglie delle macchine istituzionali (quelle con i simboli), ci sono anche le pattuglie con le auto civetta. Di cui nessuno si accorge. Ma ci sono. L'impegno costante c'è. Chi conosce persone e cose lo vede».

A proposito della necessità di aver fiducia nelle forze dell'ordine e collaborare con loro, il presidente di Confcommercio ricorda un episodio occorsogli nel suo negozio. «Sono entrati dei giovinastri - racconta - con il chiaro intento di arrecare fastidio. E forse altro ancora. Senza farmi notare, ho chiamato la polizia. Ma tutte le pattuglie erano impegnate. Ho chiamato i carabinieri. Ma con il medesimo risultato. Ho chiamato la Guardia di finanza. E' arrivata una pattuglia. E ha arrestato il disturbatore. Che è poi risultato anche uno spacciatore».

«Fiducia e collaborazione - ribadisce Romano - sono indispensabili. Ma è proprio ciò che manca sul nostro territorio, alla nostra gente che è troppo individualista. Dobbiamo cambiare mentalità e metodo. Tutti».

«In definitiva - conclude il presidente di Confcommercio Siracusa - non si può piantonare la città, mettere un poliziotto in ogni negozio. E' urgente piuttosto - conclude Sandro Romano - rimettere in moto la nostra economia. Non dimentichiamo che la disoccupazione genera disperazione. E la disperazione alimenta il vivaio della criminalità».

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