Un'assemblea nella sede di Confcommercio. E' così che lunedì, alle 10, il coordinamento provinciale di Rete imprese Italia (Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) con Claai sosterrà la mobilitazione nazionale, in programma per lo stesso giorno. Per l'occasione la città sarà in collegamento con Roma per poi rendere pubblico, attraverso un documento, il proprio contributo di proposte per la Sicilia e il nostro capoluogo. «La politica non metta in liquidazione le imprese. Rete imprese Italia non farà sconti», lo slogan dell'iniziativa presentata ieri, nella sala riunioni di Cna. Un'occasione per mettere in evidenza il momento di grande difficoltà della nostra provincia. Dove interi settori e filiere produttive versano in condizioni di precarietà. All'incontro ha partecipato il presidente provinciale di Cna, Antonino Finocchiaro, che ha detto: «Burocrazia, banche che non danno credito, pubbliche amministrazioni che non pagano o pagano in ritardo costringono molte imprese a chiudere». Gli ha fatto eco il vicepresidente di Confcommercio, Eugenio Manca, che ha detto: «Per l'ennesima volta ci troviamo a denunciare una politica inefficiente, che non riesce a gestire la cosa pubblica. Con risultati che sono sotto gli occhi di tutti». Le grandi industrie che stanno ridimensionando la loro presenza nel territorio, il calo dei consumi e la disoccupazione che cresce senza freni, colpendo soprattutto i giovani: è la fotografia a tinte fosche della nostra realtà. E i numeri, forniti ieri dal coordinatore dei giovani imprenditori di Cna, Gianpaolo Miceli, parlano chiaro. «Il 2012 - ha detto - si chiude con un forte saldo negativo tra imprese nate e cessate alla Camera di commercio». Meno 31, per esempio, il saldo per quanto riguarda le attività manifatturiere, meno 20 per il settore edilizio e meno 255 per il commercio. Meno 9 per i servizi di alloggio e ristorazione e meno 76 per altre attività.