Per la terza volta la nave-scuola "Tenacious", un brigantino inglese attrezzato per consentire ai diversamente abili di navigare fianco a fianco con i normodotati, ha gettato le ancore davanti al piazzale IV novembre.. Ed è stata una festa, mista a curiosità e interesse per le finalità dell'iniziativa: "fare apprendere la nobile arte dell'andare per mare a uomini e donne di ogni nazionalità, senza tener conto dell'abilità fisica, sensoriale o competenze marinare.
In pratica una grande avventura multiculturale e di solidarietà", ha detto Antonella Fariello, manager dell'Agenzia marittima Las che ha offerto gratuitamente assistenza all'iniziativa. Alla quale hanno fatto da cornice: la capitaneria di Porto con il comandante Luca Sancilio e i suoi collaboratori, la delegazione siracusana della Fildis presieduta da Maria Vittoria Fagotto, il Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche (Fiaba) con la delegata per la Sicilia, Bernadette Lo Bianco, Confindustria col direttore, Antonio Calasanzio e Confcommercio con il responsabile, Sandro Romano, tutti operanti a inserire i diversamente abili nel circuito siracusano del turismo senza barriere e accessibile a tutti.
Sul brigantino inglese erano tutti sorridenti e desiderosi di comunicare la loro esperienza di essere a bordo. 8 le donne e 17 i ragazzi, assistiti da 12 volontari, tra cui il comandante, capitano John Etheridge, disponibili a far vedere ai rappresentanti dei media come si svolgesse la vita di bordo.
Dalla cucina dove si servono 152 pasti al giorno, al soggiorno e agli altri luoghi in cui si può familiarizzare e scambiare le reciproche esperienze.
Daniela Borg, 31enne di Malta ci ha detto «E' un'esperienza che non avevo mai fatto, è un sogno che oggi si è realizzato». Gli stessi sentimenti espressi da Steve Williams inglese e da Maria Ellul, maltese.
Il comandante Luca Sancilio ha detto: «Da tempo abbiamo sposato questa finalità con iniziative per le scuole e per il nostro territorio, oggi fornendo la nostra disponibilità a questa iniziativa, sinergica con le altre associazioni, vogliamo far gestire una realtà e un valore umano e sociale ai meno fortunati, avvicinandoli al mare sconfiggiamo, come oggi abbiamo constatato, le remore di infartuati, non vedenti, non udenti, quelli con distrofia muscolare e difetti di deambulazione».