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Giovedì 17 Luglio 2025
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«L'abusivismo è la nostra gogna»

La protesta dei fioristi: «Anche in occasione della Festa della donna l'assalto degli irregolari»

Siracusa, 07/03/2013

«L'abusivismo una piaga che agisce indisturbata mietendo vittime tra gli onesti lavoratori». Queste le parole di risentimento dei fioristi aretusei, il cui malumore si ripresenta puntuale a ogni festività. La minaccia al loro lavoro, infatti, ha il volto dell'abusivismo, rappresentato da ambulanti, privi di licenza, che si apprestano a vendere mimose con banchetti di fortuna ad ogni angolo della città.

«E mentre questi signori - interviene Angelo Tinè, presidente provinciale Federfiori - agiscono illecitamente e indisturbatamente, noi poveri negozianti vediamo erosi i nostri già minimi margini di guadagno e più che dimezzati i nostri fatturati. Per lottare ad armi pari con gli abusivi dovremmo diventarlo anche noi; abbassando le saracinesche delle nostre attività e piazzandoci lì davanti con un bel banchetto e tanti ramoscelli presi senza alcun permesso in qualche campagna anche appartenente a privati. E poi senza alcuna licenza metterci lì a vendere le mimose a 1,50 euro a ramoscello».

Il risentimento delle associazioni di categoria monta, allorquando si ripensa alla lunga battaglia andata in fumo a causa dell'indifferenza di chi amministra nel fare una giusta e seria lotta atta a contrastare l'abusivismo. «Abbiamo lavorato - conclude Tinè - per due anni a un progetto volto a regolamentare il settore degli ambulanti. Erano state individuate delle are dove i commercianti, dotati di licenza, avrebbero potuto vendere le loro merci in una sorta di mercato dei fiori, all'interno di box dignitosi che non svilissero il decoro della città, così come, invece, fanno questi banchetti di fortuna che domani invaderanno la città creando anche problemi alla sicurezza stradale e alla viabilità. Ma la proposta fu bocciata dall'attuale amministrazione e nulla è stato fatto per arginare il fenomeno dell'abusivismo».

A dare manforte a tale risentimento è il dato ufficiale dei possessori di licenza che hanno fatto regolare richiesta lo scorso anno. Ammontano a cinque gli ambulanti in regola, contro le svariate decine di venditori improvvisati e che operano illegalmente sul territorio. Si riaccende, quindi, la solita tenzone tra i fioristi, che da tempo in prospettiva della giornata della donna hanno rifornito le loro attività di fiori e mimose pregiate per la maggior parte di provenienza sanremese, e gli ambulanti che, tempo permettendo, si apprestano a montare banchetti nei punti più disparati della città per attrarre acquirenti, guidati dall'antico motto: «E' il pensiero quello che conta».

Ai fioristi non resta altro, quindi, che puntare tutto sulla presentazione e sull'eleganza della composizione, oltre che sulla qualità del prodotto offerto alla propria clientela. Gli ambulanti faranno, invece, leva sul prezzo. Una lotta senza esclusione di colpi che, in un periodo di calo delle vendite, spinge i fioristi a dover trovare nuove strategie che gli consentano di concorrere anche sul piano del prezzo. A composizioni floreali ricche e variopinte che hanno un costo che varia a seconda della pregiatezza dei fiori; i fioristi per andare incontro alle esigenze di una più vasta clientela stanno proponendo bouquet in cui a dominare è la più economica mimosa, per altro simbolo della festività, magari accompagnata da gerbere e fiori di campo molto meno costosi di rose, tulipani e girasoli; il cui costo oscillerà tra 15 e 30 euro a seconda della composizione.

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